Arte

Antonio Del Donno, il maestro narrato dal suo curatore Alberto Molinari

A cura delle redazione Gazzetta Della Sera

La memoria di un artista non si spegne con la sua scomparsa fisica, ma continua a vivere attraverso le opere che ha lasciato e, soprattutto, grazie alla passione di chi ne custodisce il ricordo e ne diffonde il valore. È il caso di Antonio Del Donno, pittore, scultore e fotografo beneventano (1927-2020), un artista a 360 gradi la cui opera, intrisa di geometria, filosofia, letteratura e sacralità, sta vivendo una nuova primavera grazie all’instancabile lavoro del suo curatore, Alberto Molinari.

In un’intervista esclusiva, Molinari ci guida alla scoperta di questo artista poliedrico, capace di attraversare sessant’anni di arte contemporanea, assorbendo le influenze della poesia visiva, della transavanguardia, ma sempre rimanendo fedele a una cifra stilistica unica e immediatamente riconoscibile. Le sue opere, caratterizzate da forme geometriche e da frasi tratte dal Vangelo o da scritti filosofici, sono un invito a una riflessione profonda sull’esistenza e sul ruolo dell’uomo nel mondo.

Del Donno, un artista che ha esposto in tutto il mondo e le cui opere sono presenti in ben 80 musei, tra cui il MoMA di New York e i Musei Vaticani, ha avuto in Lucio Amelio, il grande gallerista napoletano che ha lanciato artisti del calibro di Milton Ernest Rauschenberg, Mario Schifano, uno dei suoi più importanti sostenitori. Oggi, gallerie come Ulisse Gallery di Roma e Arte Ora TV continuano a promuoverne l’opera, testimoniando la sua perdurante attualità.

Ma il vero cuore pulsante della riscoperta di Del Donno è il polo museale a lui dedicato presso il convitto Principe di Monte ad Anagni, un luogo magico dove è possibile ammirare una vasta collezione di opere, bozzetti e documenti che ripercorrono l’intera carriera dell’artista. All’esterno, un museo a cielo aperto ospita sculture monumentali che dialogano con il paesaggio circostante, creando un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Molinari, che si definisce un collezionista prestato al ruolo di curatore, ha conosciuto Del Donno alla fine degli anni ’80, quando, dopo aver acquistato un suo quadro, lo contattò per richiederne l’autentica. Da quel momento è nata un’amicizia profonda e una collaborazione che dura da oltre trent’anni. Molinari, con umiltà e passione, si è dedicato a promuovere l’opera di Del Donno, gestendo l’archivio dell’artista, organizzando mostre e curando i rapporti con collezionisti e istituzioni.

«Del Donno era un artista libero – racconta Molinari – che non ha mai voluto dipingere per compiacere il mercato, ma solo per esprimere la sua visione del mondo. Le frasi che inseriva nei suoi quadri sono messaggi che voleva lasciare all’umanità, una testimonianza del suo impegno civile e della sua fede nei valori della cultura.»

E proprio la cultura è il filo conduttore che lega l’opera di Antonio Del Donno al lavoro di Alberto Molinari. Entrambi, pur con ruoli diversi, sono animati dalla stessa passione e dalla stessa volontà di diffondere la conoscenza e di promuovere la bellezza. Un progetto ambizioso, che si concretizzerà a novembre con l’installazione di un monumento di Del Donno a Roma, nella zona dell’Eur-Cecchignola, un’opera monumentale che renderà omaggio all’artista e al suo messaggio universale.

Ma non è tutto. Il regista Giuseppe Aquino sta lavorando allo sviluppo di un film documentario sulla vita di Antonio Del Donno, un progetto che se supera tutte le fasi produttive sarà sul grande schermo, un modo potente per far conoscere a un pubblico ancora più vasto l’artista e l’uomo Del Donno. Un ulteriore tassello di un mosaico che si compone giorno dopo giorno, grazie all’impegno di chi crede nel valore dell’arte e nella sua capacità di trasformare il mondo.

E per chi volesse approfondire la conoscenza di questo artista straordinario, Molinari consiglia una visita al Polo Museale di Anagni, un luogo dove è possibile entrare in contatto diretto con l’opera di Del Donno e scoprire la sua anima più autentica. Un’esperienza che, come ci assicura Molinari, non mancherà di emozionare e di arricchire lo spirito.

Del Donno non fu solo pittore e scultore, ma anche un fotografo sensibile, capace di cogliere la bellezza nei volti segnati dalla fatica e dal lavoro. I suoi scatti, spesso dedicati alla sua Benevento e alle sue tradizioni, sono un omaggio alla dignità dell’uomo e alla ricchezza della cultura popolare. Un aspetto, questo, ancora poco conosciuto della sua opera, ma che merita di essere riscoperto e valorizzato.

In conclusione, la storia di Antonio Del Donno è una storia di talento, di passione e di impegno civile. Un artista che anche grazie alla dedizione di Alberto Molinari, continua a vivere e a ispirare nuove generazioni. Un esempio di come l’arte possa superare i confini del tempo e dello spazio, portando un messaggio di speranza e di bellezza a chiunque sia disposto ad ascoltarlo.


CLICCA SULL’IMMAGINE PER VISITARE IL SITO UFFICIALE DI ANTONIO DEL DONNO